Tumore della Prostata

Il tumore della prostata è la forma di tumore più frequente tra gli uomini. Il rischio di insorgenza della malattia è direttamente correlato all’età: tra i 50 e i 60 anni fino a 1 uomo su 4 può presentare cellule cancerose nella prostata, a 80 anni questa condizione riguarda almeno 1 uomo su 2.

tumore della prostata

La prostata

La prostata è una ghiandola presente solo nell’uomo. Si trova davanti la vescica urinaria e sopra al retto. La dimensione della prostata cresce fisiologicamente con l’età alimentata da l’aumento degli ormoni maschili (chiamati androgeni) nel corpo, come il testosterone.

Negli uomini più giovani, è delle dimensioni di una noce, ma può essere molto più grande in uomini più anziani. La funzione della prostata è di produrre il 65-70% del liquido seminale che protegge e nutre gli spermatozoi.

Appena dietro la prostata ci sono delle ghiandole chiamate vescicole seminali che fanno da serbatoi per gli spermatozoi. L’uretra invece è il tubo che trasporta l’urina e il liquido seminale fuori del corpo attraverso il pene e passa attraverso il centro della prostata.

Che sintomi dà un tumore della prostata?

Il tumore della prostata è spesso asintomatico. Solo in una minoranza dei casi, quando la malattia è già avanzata, può dare disturbi urinari.

Esistono dei fattori di rischio?

L’età è un fattore di rischio: in circa 6 casi su 10 si tratta di pazienti sopra i 50 anni. La familiarità è un altro fattore predisponente e consiste nell’avere un parente di I grado che si è ammalato di tumore della prostata nel corso della vita. L’obesità infine sembrerebbe aumentare il rischio di sviluppare un tumore alla prostata.

Come si diagnostica il tumore della prostata?

La Società Europea di Urologia consiglia a tutti gli uomini sopra i 50 anni di eseguire almeno 1 volta l’anno un dosaggio del PSA libero e totale e di fare una visita urologica. La visita urologica comprende l’esplorazione rettale attraverso la quale si sente la prostata.

Successivamente l’urologo deciderà se è necessario fare ulteriori accertamenti quali una ecografia transrettale della prostata, una risonanza o una biopsia. La biopsia è l’unico modo per fare diagnosi di tumore della prostata. E’ un esame che si esegue in via ambulatoriale, con una anestesia locale e dura circa 20-30 minuti.

Come si cura?

Nella maggior parte dei casi si tratta di malattie localizzate. In questo caso è possibile guarire grazie ad un intervento chirurgico. L’intervento chirurgico consiste nell’asportazione in blocco della prostata e delle vescicole seminali. In casi selezionati è possibile eseguire un intervento con il risparmio dei fasci neuro vascolari al fine di preservare la funzionalità erettile.

Attualmente questo intervento esso può essere eseguito con un approccio mini-invasivo (chirurgia laparoscopica o robotica) che fornisce al paziente i vantaggi di un decorso postoperatorio indolore e di una convalescenza breve e agevole offrendo contestualmente migliori risultati funzionali.

Dal tumore alla prostata si guarisce?

Assolutamente sì. Come detto in precedenza qualora gli esami effettuati abbiano mostrato una malattia localizzata solo alla prostata e questo venga confermato dall’esame istologico definitivo è possibile guarire tramite un intervento chirurgico senza il bisogno di fare successive terapie.

L’impiego delle tecniche laparoscopiche e robotiche hanno permesso di limitare al massimo i possibili inconvenienti di questo tipo di intervento quali la incontinenza urinaria e il deficit erettile.

Dott. Alberto Pansadoro – Direttore S.C. Urologia A. O. Santa Maria – Terni

“Le informazioni contenute in questo sito non sostituiscono in alcun modo il parere del medico.”