Nefrectomia Laparoscopica

La nefrectomia laparoscopica consiste nell’asportazione del rene con tecnica mini-invasiva, consentendo di abbreviare i tempi di guarigione e di degenza.

nefrectomia laparoscopica

La Nefrectomia radicale

La nefrectomia radicale consiste nell’asportazione del rene interessato dalla neoformazione (tumore del rene).

L’intervento può essere effettuato per via laparoscopica, ovvero con delle micro-incisioni attraverso le quali viene fatta passare una telecamera e gli strumenti necessari all’operazione.

L’intervento viene eseguito in anestesia generale. Il paziente è in posizione di taglio, con una gamba flessa, un braccio lungo il fianco e l’altro appoggiato su un bracciale sopra la testa.

Non esistono attualmente metodiche alternative, né per la diagnosi, né per la terapia, in grado di assicurare risultati oncologici a lungo termine (>10 aa) superiori a quelli ottenibili con la nefrectomia, sia essa eseguita laparoscopicamente o a cielo aperto.

Come si esegue la Nefrectomia laparoscopica

Si pratica il pneumoperitoneo (ossia si gonfia la pancia con gas CO2 per creare lo spazio di lavoro).

Si eseguono 5 piccole incisioni sull’addome attraverso le quali verranno introdotti i trocars tramite i quali vengono fatti passare gli strumenti laparoscopici. Il lettino operatorio andrà inclinato in posizione di Trendelenburg ( angolo di 35-40° a testa in giù rispetto al pavimento).

L’accesso può essere trans o retroperitoneale. In entrambi i casi dopo aver repertato l’arteria e la vena renali si procede a legatura degli stessi previa legatura con clips. Si reperta l’uretere e lo si seziona previa legatura. Si isola l’organo in toto e lo si posiziona in un sacchetto.

Qualora le condizioni cliniche lo rendessero possibile, si provvede alla conservazione della ghiandola surrenale omolaterale.

Si posiziona un drenaggio nello spazio perirenale. Si estrae il rene attraverso una piccola lombotomia di 4 cm circa. Si esegue una sutura dei piani muscolo-fasciali e della cute con punti in seta o metallici.

Quali sono i vantaggi della Nefrectomia laparoscopica

L’approccio laparoscopio consente una degenza ospedaliera ridotta, una convalescenza agevole indolore e piu rapida.

Come prepararsi all’intervento

  • Il paziente deve segnalare eventuali patologie a carico delle valvole cardiache, eventuali disturbi della coagulazione noti o alterazione dei tempi di sanguinamento riscontrati in corso di precedenti manovre (per es. estrazioni dentarie).
  • I pazienti che assumono antiaggreganti piastrinici (Cardioaspirina, Aspirinetta, Ascriptin e analoghi) devono sospendere il trattamento 7 giorni prima della biopsia, sostituendolo eventualmente con Eparina a basso peso molecolare (sotto il controllo del medico curante).
  • I pazienti che assumono Sintrom o Coumadin devono sospendere il trattamento 10 giorni prima sostituendolo con Eparina a basso peso molecolare (sotto il controllo del medico curante).

Il giorno prima dell’intervento

Il giorno dell’intervento è necessario portare in visione i seguenti referti:

  • Elettrocardiogramma (ECG);
  • Esame delle urine con urinocoltura;
  • Eventuale ecografia renale o risonanza magnetica già eseguite;
  • Eventuali Urografie o Uro TC.

Il giorno dell’intervento

Il giorno dell’intervento, il paziente tornerà in stanza con il catetere vescicale, un drenaggio per eventuali perdite di sangue o linfa, un accesso venoso per l’infusione di liquidi o di terapie necessarie. Rimarrà a letto fino all’indomani dell’intervento.

Il post operatorio

1° giorno postoperatorio: dovrà alzarsi e mettersi seduto, ma solo con l’aiuto del personale infermieristico di reparto. Cefalee o mancamenti sono assolutamente normali in quanto dovuti all’anestesia e allo stress chirurgico. E’ consentito fare colazione con the, marmellata e fette biscottate. Se il paziente avesse nausea o vomito è meglio evitare l’assunzione di alimenti per via orale.

2° giorno postoperatorio: è assolutamente necessaria la mobilizzazione del paziente. Sempre con l’aiuto del personale infermieristico dovrà iniziare a muovere i primi passi e a camminare. Se il medico lo ritiene indicato verrà rimosso il drenaggio (altrimenti la rimozione avverrà il giorno successivo). L’emissione di gas è conferma della ripresa della motilità intestinale e dovrà essere comunicata al personale medico o infermieristico.

3°-6° giorno postoperatorio: si verifica una ripresa rapida di tutte le capacità fisiche. All’interno di questo intervallo di tempo il medico deciderà quando è possibile dimettere il paziente dall’ospedale. Molto probabilmente nella quarta giornata verrà rimosso il catetere vescicale e il paziente urinerà liberamente.

Dopo la dimissione

Dopo la dimissione dall’ospedale è preferibile evitare sforzi e viaggi in macchina, moto o in bicicletta per due settimane.

Nei primi giorni dopo la rimozione del catetere è frequente l’aumento del numero delle minzioni e il bruciore urinario. Se questi sintomi tendessero a peggiorare è consigliabile eseguire l’esame delle urine e l’urinocoltura.

Complicanze della Nefrectomia laparoscopica

Durante l’intervento possono verificarsi le seguenti complicanze:

  • emorragia intra-operatoria (< 1%);
  • lesione vascolare (< 1%)
  • lesione viscerale (<1%)
  • conversione 2-3%

Dopo l’intervento si possono verificare le seguenti complicanze:

  • infezioni di ferita 2-3%;
  • ematoma della loggia 1%.

Dott. Alberto Pansadoro – Direttore S.C. Urologia A. O. Santa Maria – Terni

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